c’era come un angolo di vita
dietro la tenda immobile
un oscuro frugare con le mani
senza prima guardare dietro a sè
e c’era un gesto come vento
distogliere le dita dai capelli
dalle ciocche di ricordi
che colano sugli occhi aperti
e c’era sotto un tavolo di sogni
come una calma indispensabile
a vedere oltre il tappeto
l’ultimo mattone della casa
e c’era la pioggia
come un fondo di pittura pronto
alle spennellate serie di domande
di un’anima giovane ancora
e c’era una testa penzolante
come uno scandaglio sotto il mare
cercare sotto il letto sfatto
quel destino desiderato e svelto
ora c’è un cuore come un pesce
scritto col dito sul vetro appannato
attraverso i segni si vede
la vita di fuori
cosa di meglio di una tua stupenda lirica per iniziare l’anno? Tantissimi auguri di serenità. Ti abbraccio. Alain
è proprio bella l’ultima strofa.
un “bacinancatté”.
molto suggestivo il traslato delle “ciocche di ricordi”; sei incantevole , max; bacionotturno, g*
Cambiano le cose, cambiano i luoghi, ma qualcosa di ciò che è stato in noi e fuori rimane sempre.
Un abbraccio
faccio progressi:
mi siedo e mi rialzo senza gridare.
buona giornata e bacetti.
Il pesce che segna i confini tra il dentro e i fuori, tra il c’era e il ci sarà, tra allora e poi, lo sguardo in mezzo ma ancora dietro… Provare a guardare il dentro da fuori, senza il rimpianto del confine labile della traccia del dito…
Ti abbraccio, Max.
S.
max, ma che bella 🙂
lo sai che amo le cose scritte sui vetri: sono la mobilità fatta segno.
E così è il cuore…
Una linea incerta di frontiera.
abbraccio.
Buona domenica anche a te , Max. Mi sono appena svegliato e sto aspettando il caffé… E’ bello essere pigri, qualche volta 🙂
Ciao Max, buona domenica. E’ proprio bello questo tuo segno poetico che disappanna il vetro.
come un bimbo che sognante guarda la neve scendere dal cielo, come una nonna che teneramente culla fra le braccia il suo nipote, come chi si sorprende nel vedere in ogni passo e in gni respiro un miracolo di vita…eccomi qui, dolcemente sognante a leggere e rileggere questo miracolo di poesia…Un sorriso, Gio
Ciao Max, grazie per il saluto!
Un abbraccio a te e buon anno per tutte le tue attività!
🙂 Mac
KISS
Basta scostare la tenda, basta spostare la ciocca. Basta aprire quel vetro e la vita là fuori la prendi.
Smack!
momi
ps: il brasato è stato surclassato dagli agnolotti e dalla torta di cioccolato:))
passare da qui è sempre un piacere!
Abbraccio a stritolo
ciao U.Max!
un cuore sul vetro che non sgoccioli mai…però.
buonanotte max, fa piacere tornare a leggere le tue parole in poesia…e addormentarmi su di loro…come morbidi cuscini…
ti voglio bene…
Mancavano le tue belle poesie..vetri appannati e scritte..vedo non vedo..oltre il momento…^^
..immagini disegnate sui vetri, scompaniono come certi ricordi, ma in realtà rimane il segno e alitandoci sopra ritornano….
un saluto
Ciao Max, spero di tornare ad essere la blogghista dello scorso anno e di poterti seguire come meriti. Le tue parole m’incantano come sempre.
Sono tornata e viste le pedate nel sedere che mi hanno dato al mio ritorno………. era meglio se rimanevo a Londra!
besos***
grande max…. respiro piano. Un bacio, poeta!
“…il tempo che ho
mi metto a guardarlo
lo osservo sparire e svoltare
riprendersi il posto migliore …”
Osserva dal vetro appannato e certamente vedrai una vita, per quanto ancora giovane, densamente vissuta.
Lo si evince dalle tue poesie.
ciao, caro max 🙂
e riposati.
abbraccio + bisbiglio
Buon weekend, ciao Max*
Che meraviglia! Qui si vooooolaaaaa!
rita