Cosa c’era

c’era come un angolo di vita
dietro la tenda immobile
un oscuro frugare con le mani
senza prima guardare dietro a sè

e c’era un gesto come vento
distogliere le dita dai capelli
dalle ciocche di ricordi 
che colano sugli occhi aperti

e c’era sotto un tavolo di sogni
come una calma indispensabile
a vedere oltre il tappeto
l’ultimo mattone della casa

e c’era la pioggia
come un fondo di pittura pronto
alle spennellate serie di domande
di un’anima giovane ancora

e c’era una testa penzolante
come uno scandaglio sotto il mare
cercare sotto il letto sfatto
quel destino desiderato e svelto

ora c’è un cuore come un pesce 
scritto col dito sul vetro appannato 
attraverso i segni si vede
la vita di fuori

27 pensieri su “Cosa c’era

  1. Il pesce che segna i confini tra il dentro e i fuori, tra il c’era e il ci sarà, tra allora e poi, lo sguardo in mezzo ma ancora dietro… Provare a guardare il dentro da fuori, senza il rimpianto del confine labile della traccia del dito…
    Ti abbraccio, Max.
    S.

  2. come un bimbo che sognante guarda la neve scendere dal cielo, come una nonna che teneramente culla fra le braccia il suo nipote, come chi si sorprende nel vedere in ogni passo e in gni respiro un miracolo di vita…eccomi qui, dolcemente sognante a leggere e rileggere questo miracolo di poesia…Un sorriso, Gio

  3. Basta scostare la tenda, basta spostare la ciocca. Basta aprire quel vetro e la vita là fuori la prendi.
    Smack!
    momi

    ps: il brasato è stato surclassato dagli agnolotti e dalla torta di cioccolato:))

  4. un cuore sul vetro che non sgoccioli mai…però.
    buonanotte max, fa piacere tornare a leggere le tue parole in poesia…e addormentarmi su di loro…come morbidi cuscini…

  5. “…il tempo che ho
    mi metto a guardarlo
    lo osservo sparire e svoltare
    riprendersi il posto migliore …”

    Osserva dal vetro appannato e certamente vedrai una vita, per quanto ancora giovane, densamente vissuta.
    Lo si evince dalle tue poesie.

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